Descrizione

Il Piano annuale per l’inclusività (PAI) individua le azioni significative mirate ad attuare e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica. Il documento riassume una serie di elementi finalizzati a migliorare l’azione educativa della scuola, indirizzata a tutti gli alunni che la frequentano.

Il PAI segue le indicazioni dell’Index per l’Inclusione, una raccolta d’indicatori e metodologie che consentono di valutare il livello di inclusività della propria comunità scolastica.

Il PAI è elaborato dopo un’attenta lettura dei bisogni della scuola, una verifica dei progetti attivati, un’analisi dei punti di forza e delle criticità che hanno accompagnato le azioni d’inclusione scolastica realizzate nel corso dell’anno scolastico. L’attenzione è posta sui bisogni educativi dei singoli alunni, sugli interventi pedagogico-didattici effettuati nelle classi nell’anno scolastico corrente e sugli obiettivi programmati per l’anno successivo.

Il PAI va considerato come un atto interno della scuola, la cui finalità va inquadrata nei processi di pianificazione dell’istituzione scolastica e che deve essere interpretato non come un “piano formativo per gli alunni con bisogni educativi speciali” a integrazione del PTOF, ma come lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo.

La Nota n.1551/2013 definisce il PAI in questo modo:

un momento di riflessione di tutta la comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione, lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare obiettivi comuni, non dunque un ulteriore adempimento burocratico, ma come integrazione del Piano dell’Offerta Formativa, di cui è parte sostanziale”.

La redazione del PAI, così come riportato dalla nota del 21 agosto 2013 “Bisogni Educativi Speciali”, si deve prefiggere i seguenti obiettivi:

  • garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico dell’istituzione scolastica;
  • consentire la continuità educativa e didattica anche in caso di cambiamenti dei docenti e del Dirigente Scolastico;

generare una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola, arrivando a scelte basate sull’efficacia dei risultati in termini di comportamento e di apprendimento di tutti gli alunni;

  • individuare le modalità di personalizzazione risultate più efficaci in modo da assicurarne la diffusione tra gli insegnanti della scuola e tra scuole diverse;
  • raccogliere i piani educativi individualizzati (PEI) e i piani didattici personalizzati (PDP)in un unico contenitore digitale che ne conservi la memoria nel tempo come elemento essenziale della documentazione del lavoro scolastico;
  • inquadrare ciascun percorso educativo e didattico in un quadro metodologico condiviso e strutturato, per evitare improvvisazioni, frammentazioni e contraddittorietà degli interventi dei singoli insegnanti;
  • evitare che scelte metodologiche non documentate o non scientificamente supportate, effettuate da singoli insegnanti compromettano lo sviluppo delle capacità degli allievi;
  • fornire criteri educativi condivisi con le famiglie;
  • permettere di fare il punto sull’efficacia degli strumenti messi in atto nell’anno scolastico trascorso.

Il PAI è redatto dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI), un organismo d’Istituto per il coordinamento delle politiche sull’inclusione scolastica.

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